La Battaglia di Anghiari fu un affresco commissionato a Leonardo%20da%20Vinci nel 1504 per decorare il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. L'affresco doveva celebrare la vittoria fiorentina nella Battaglia%20di%20Anghiari del 1440 contro le truppe milanesi.
Commissione e preparazione:
Dopo il suo ritorno a Firenze, Leonardo fu incaricato di dipingere una delle pareti del salone. Il suo progetto doveva rappresentare un momento cruciale della battaglia.
Tecniche innovative e problemi:
Leonardo, sempre alla ricerca di nuove tecniche, sperimentò con una tecnica pittorica basata sull'encausto, una sorta di pittura a cera. Tuttavia, a causa di problemi tecnici (in particolare, l'asciugatura troppo rapida della pittura a causa del calore), l'opera rimase incompiuta. La parte centrale, rappresentante la "Lotta per lo Stendardo", fu quella più completata e ammirata.
La distruzione e la perdita:
A causa del fallimento della tecnica, gran parte dell'affresco si deteriorò rapidamente. Successivamente, nel 1563, il Salone dei Cinquecento fu ristrutturato e gli affreschi esistenti, inclusa la Battaglia di Anghiari, furono coperti o distrutti per far spazio alle nuove pitture di Giorgio%20Vasari.
La "Caccia" all'affresco perduto:
La Battaglia di Anghiari è da allora diventata una delle opere perdute più famose della storia dell'arte. Molti studiosi e ricercatori hanno cercato di individuare tracce dell'affresco originale dietro le opere di Vasari, basandosi su indizi come la scritta "CERCA TROVA" su una bandiera in una delle pitture di Vasari.
Copie e testimonianze:
Nonostante la sua perdita, la Battaglia di Anghiari è conosciuta grazie a copie e disegni preparatori realizzati da altri artisti, tra cui una famosa copia a penna e inchiostro di Peter%20Paul%20Rubens, che si ispira ad un'incisione (probabilmente derivante da una copia) della sezione centrale dell'affresco. Queste copie offrono un'idea dello stile dinamico e realistico che Leonardo aveva impresso nell'opera. La Lotta%20per%20lo%20Stendardo è considerata il fulcro emotivo e compositivo dell'affresco.
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